Alluce valgo: riconoscersi nei sintomi, scoprire quali soluzioni sono realmente efficaci

alluce valgo

L’articolo di oggi si concentra sull’alluce valgo, sottolineando come la chirurgia rappresenti l’unica soluzione definitiva a questa patologia.

Si tratta di un viaggio esplorativo che parte dalla comprensione di cosa sia, passa attraverso l’analisi dei sintomi per identificarlo e il possibile collegamento con l’uso dei tacchi alti, per poi valutare l’efficacia di tutori e plantari e scoprire infine rimedi, trattamento e cure dell’alluce valgo.

Per apprezzare l’importanza di questo tema, è interessante notare che la frase “alluce valgo” viene cercata su Google circa 400.000 volte all’anno in Italia. Le motivazioni dietro queste ricerche sono varie, ma ci conducono a dei percorsi di informazione comuni che questo articolo vuole percorrere:

  • una migliore comprensione su cos’è l’alluce valgo;
  • le tecniche per una diagnosi;
  • la spiegazione del perché non è causato dai tacchi alti;
  • la verità sui rimedi naturali inefficaci;
  • le soluzioni più efficaci per affrontarlo.

Il dolore all’alluce diventa particolarmente insopportabile, specialmente quando si indossano quelle particolari scarpe, eleganti ma un po’ strette e rigide? Hai notato che l’alluce e le dita si gonfiano dopo una camminata prolungata? O che il dito pollice del piede non è più allineato come prima e sta lentamente deviando verso l’esterno?

Se tutte queste situazioni ti suonano familiari, è probabile che tu soffra di alluce valgo, una patologia piuttosto comune del piede.

Questo articolo fornisce informazioni sulle cause e i sintomi, aiutandoti a comprendere la tipologia di intervento più efficace e il tempo di recupero post-operatorio.

Benché tutti noi possiamo facilmente diagnosticare questo tipo di patologia infatti, è bene sapere che spesso questa non si limita alla deformità dell’alluce, ma che può coinvolgere anche i raggi minori (le dita).

Studiare il piede nella sua completezza, senza fermarsi al primo dito o alla sola valutazione dell’avampiede, è fondamentale.

L’alluce valgo: che cos’è?

alluce valgo sintomi

L’alluce valgo è una deformità a carico della parte anteriore del piede, che riguarda il primo metatarso e l’articolazione metatarso-falangea. Il primo metatarso tende a deviare in varo, portando ad un valgismo della falange prossimale e distale.

Nelle deformità più marcate, il valgismo del primo metatarso può compromettere e alterare la normale anatomia di tutto l’avampiede, portando le dita adiacenti in griffe, a causa delle alterazioni biomeccaniche in fase di spinta e della mancanza di spazio. Nei casi di alluce valgo grave, può anche avvenire una sovrapposizione del secondo dito sull’alluce.

Questo sovvertimento dell’anatomia dell’avampiede porta quindi ad un’alterazione della biomeccanica e di conseguenza del passo.

L’alluce valgo però non va considerato semplicemente come una deformità scheletrica. Sono coinvolti anche i tessuti molli, come evidenziato dalla formazione sull’alluce di quella che popolarmente è chiamata “cipolla“ o “patata” del piede, ovvero un rigonfiamento causato dall’attrito tra l’osso e i tessuti molli vicini.

Questo rigonfiamento può infiammarsi fino a diventare una borsite, che in alcuni casi può ulcerarsi e portare a rischi di infezione.

Pur non essendo una patologia che richieda cure urgenti, è fondamentale monitorare questa deformità e consultare uno specialista non solo in presenza di dolore significativo, ma anche se la deformità evolve rapidamente.

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Cause dell’alluce valgo

La causa esatta dell’alluce valgo è sconosciuta. Tuttavia, è possibile riconoscere una serie di fattori di rischio associati a questa condizione, che possono essere di natura ereditaria, congenita (o primaria) e acquisita (o secondaria).

Alluce valgo, perché viene?

  1. Predisposizione genetica;
  2. Malformazioni del piede congenite;
  3. Lesioni a carico del piede;
  4. Traumi;
  5. Patologie infiammatorie e di natura neuro-muscolare;
  6. Problemi di peso, postura e tono muscolare.

Frequentemente l’alluce valgo è associato ad altre condizioni o deformità del piede, come:

la sindrome pronatoria, conosciuta anche come piede piatto (“Progressive collapsing foot” nella sua accezione “patologica”) e a malattie sistemiche, ad esempio l’artrite reumatoide.

L’alluce valgo colpisce prevalentemente le persone in età avanzata, soprattutto di sesso femminile. I casi di iperlassità, più frequenti nelle donne, possono favorire l’insorgenza di alluce valgo in età precoce, persino durante la gioventù (alluce valgo giovanile).

In queste circostanze, è comune anche la presenza di un piede piatto. Differenziare tra piede piatto stabile e patologico (“progressive collapsing foot”), che può essere una delle cause di valgismo dell’alluce, è fondamentale.

Permette di individuare quei casi (ampia minoranza) in cui sia consigliabile correggere retropiede e avampiede da quelli in cui sia indicato pianificare una correzione isolata dell’alluce, come procedura chirurgica di correzione.

È, quindi, essenziale valutare il piede nella sua totalità, considerando l’avampiede, il mesopiede e il retropiede come parti interconnesse, anziché come aree indipendenti l’una dall’altra.

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Alluci valghi e correlazione con i tacchi alti

alluce valgo e tacchi alti

L’alluce valgo femminile è indubbiamente molto più frequente. Ma, contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, tra le cause principali dell’alluce valgo non troviamo l’utilizzo di calzature improprie, come quelle con tacchi alti, rigide o a punta.

Questa condizione si verifica anche tra le donne che, per necessità o scelta, indossano esclusivamente scarpe comode e senza tacco.

Tuttavia, le scarpe con tacco alto o con la punta stretta potrebbero influire sulla condizione di alluce valgo aggravando i sintomi iniziali. Questo tipo di calzature, infatti, può aumentare la pressione sulla zona dell’alluce, causando dolore e infiammazione.

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I sintomi dell’alluce valgo

Le manifestazioni sintomatologiche di un inizio di alluce valgo sono lievi e, in alcuni casi, la patologia può essere addirittura asintomatica. Nelle fasi più avanzate, invece, non è difficile riconoscere l’alluce valgo, specialmente se la deformità del metatarso ha già assunto proporzioni evidenti ad occhio nudo.

In questo caso, l’alluce valgo presenta diversi sintomi, che possono includere:

  • Il primo metatarso mostra una deviazione interna, con l’osso dell’alluce sporgente rispetto alla norma;
  • Pelle arrossata o addirittura tumefatta (condizione che è detta “cipolla al piede”);
  • Forte dolore all’altezza dell’alluce valgo
  • Gonfiore intorno al dito valgo;
  • Calli o ispessimento della pelle;
  • Limitata capacità di movimento dell’alluce;
  • Dolore persistente o intermittente nella deambulazione o quando si indossano le scarpe.

Nonostante sia possibile identificare questi segni visibili e fare una sorta di autodiagnosi dell’alluce valgo, sottoporsi a una visita specialistica resta indispensabile per una corretta diagnosi. Durante l’esame, il medico valuterà sia il grado di deformità che il coinvolgimento dei raggi minori e condurrà una valutazione completa del piede.

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Inizio di alluce valgo: come diagnosticarlo

diagnosi dell'alluce valgo

Una valutazione accurata è fondamentale per confermare la diagnosi di alluce valgo.

È sempre necessaria una visita ortopedica specialistica, durante la quale il medico osserva il paziente in posizione eretta e mentre cammina. Durante l’esame, lo specialista si concentra su:

  • Condizioni di appoggio dell’avampiede e del retropiede;
  • Allineamento del piede;
  • Mobilità dell’articolazione.

Un Test di imaging, come quello delle radiografie, è un supporto fondamentale per valutare la gravità della deformità e, dunque, individuare l’approccio terapeutico più adeguato alla condizione del paziente. È molto importante che le radiografie vengano eseguite in carico, ossia in piedi.

Oggi esistono anche soluzioni più innovative, come la TAC in carico, che permette di studiare lo scheletro mentre esercita la sua funzione, ossia mentre è in carico, da un punto di vista tridimensionale.

Inoltre, sfruttando tecnologie di misurazione semiautomatica che utilizzano l’intelligenza artificiale è possibile letteralmente vedere prima ciò che si farà in sala operatoria dopo. Questa pianificazione avanzata sarà poi a disposizione del chirurgo grazie alla tecnologia di realtà aumentata.

In caso di intervento, l’approccio mini-invasivo alla cura alluce valgo (detto impropriamente laser) viene spesso adottato per garantire, a parità di risultati, tempi di recupero ed impatto estetico minimizzati.

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Come si cura l’alluce valgo?

Va sottolineato che la soluzione più efficace per l’alluce valgo è la chirurgia. Solo l’intervento, infatti, è propedeutico al completo ripristino morfologico-funzionale di un piede con alluce valgo.

Il trattamento chirurgico ricorre a varie tecniche tutte volte alla mini invasività, o attraverso piccolissime incisioni, nella maggior parte dei casi, attraverso dei veri e propri “buchini”. La bassa invasività permette di:

  1. ridurre i tempi chirurgici;
  2. evitare il rischio di infezioni intra-operatorie;
  3. recuperare più rapidamente e con meno dolore.

La chirurgia mini-invasiva di prima generazione ha trovato indubbiamente una grande popolarità nel passato decennio, proprio per i suoi vantaggi in termini di cosmesi e di recupero veloce.

Oggi, è stata migliorata dall’avvento della chirurgia mini-invasiva di nuova generazione (MICA). Questa tecnologia, grazie all’utilizzo di tre piccolissimi “buchini” permette una correzione piena anche di deformità rilevanti ed una loro stabilizzazione, riducendo rischio di recidiva ed amplificando il potere correttivo di questa tecnica di nuovissima generazione.

Accanto al trattamento chirurgico dell’alluce valgo del piede esistono anche approcci conservativi che, tuttavia rappresentano soltanto rimedi palliativi utili a gestire il dolore e non consentono di ripristinare forma e funzionalità del piede.
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Il ruolo del trattamento conservativo dell’alluce valgo e dei rimedi naturali

Ci sono sono diversi trattamenti non chirurgici disponibili per affrontare una condizione di valgismo degli alluci;

  • Utilizzo di scarpe ampie e comode;
  • Esercizi specifici;
  • Farmaci antidolorifici;
  • Pomate antinfiammatorie;
  • Applicazione di ghiaccio;
  • Bendaggio;
  • Cuscinetti separa dita;
  • Plantari correttivi.

La scelta dipende dalla gravità della deformazione e dalla quantità di dolore al piede che provoca l’alluce valgo.

Quando il dolore non è direttamente causato dalla deformità dell’alluce, ma da un sovraccarico dei metatarsi centrali, l’uso di un plantare con scarico metatarsale può offrire un sollievo temporaneo. Tuttavia, è importante ricordare che il plantare non ha effetti correttivi, ma solo palliativi.

La sua efficacia può diminuire nel tempo, anche in pazienti che inizialmente ne hanno tratto beneficio, a causa della progressione della deformità.

Proprio per la natura evolutiva e degenerativa della patologia, i rimedi naturali o “rimedi della nonna”, non possono curare l’alluce valgo, essendo come spiegato una deformità scheletrica.

Nonostante alcuni di essi, come l’applicazione di ghiaccio o il pediluvio con oli essenziali, possano offrire un temporaneo sollievo dal dolore e dal rossore se l’alluce valgo è lieve, è difficile che diano risultati duraturi. Anche tutori notturni, esercizi correttivi, massaggi, non hanno nessun effetto correttivo su un principio di alluce valgo che evolve – appunto – indipendentemente da questi.

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L’alluce valgo e l’intervento chirurgico mininvasivo

Si ricorre all’intervento chirurgico quando l’alluce valgo provoca un dolore al piede invalidante o è in fase progressiva. La procedura chirurgica prevede la resezione parziale e il riposizionamento dell’osso che sporge. Il trattamento può essere mirato anche su entrambi i piedi nel caso al paziente sia stata diagnosticata una forma di alluce valgo bilaterale.

Esistono diverse tecniche chirurgiche, tra cui l’approccio open con un’incisione diretta e l’approccio mini-invasivo percutaneo – il più diffuso negli ultimi 10 anni -, e l’approccio mini-invasivo di nuova generazione (MICA), che avviene tramite mini accessi di 3 mm con l’ausilio del microscopio chirurgico.

Il valore delle tecniche mini invasive in chirurgia è descritto dalla parola stessa. Tendenzialmente, infatti, si preferisce questo approccio, in quanto caratterizzato da:

  • piccole incisioni;
  • minore esposizione delle ossa;
  • tessuti molli preservati;
  • minor tempo chirurgico;
  • recupero post-operatorio rapido e indolore;
  • ripresa della camminata più veloce.

Per me e la mia squadra, operare con tecnica mini invasiva significa rendere il più affidabile possibile l’intervento e permettere al paziente una ripresa più rapida.

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Dito valgo: i tempi di recupero post-operatori

L’alluce valgo è la patologia del piede che porta più frequentemente le donne all’intervento chirurgico. L’operazione per correggere l’alluce valgo è assai breve e dura circa 20 minuti.

Dopo l’operazione, il desiderio di tornare a indossare le proprie scarpe è molto forte. I tempi di recupero dipendono dal tipo di intervento effettuato, ma di solito, ci vogliono più o meno 30 giorni dall’intervento per poter tornare a camminare con un paio di scarpe comode.

Fino a 90 giorni, invece, per riprendere a indossare i tacchi alti. Tre mesi è anche il tempo necessario per la ripresa dell’attività sportiva.

Molte donne mi chiedono quale sia la stagione migliore per sottoporsi all’intervento. L’operazione è semplice e quindi adatta a tutte le stagioni. In estate, il dolore diminuisce grazie anche all’utilizzo di scarpe aperte, ma è anche la stagione dove i nostri piedi sono più in vista (ricordiamoci di proteggere le cicatrici nei primi mesi con crema solare protettiva) ed in cui il caldo amplifica il gonfiore post-operatorio.

Un consiglio? Evita di aspettare l’ultimo momento e programma per tempo il tuo intervento.

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FAQ – Domande più frequenti su alluce valgo, prevenzione e cura

1.Perché si forma l’alluce valgo?

Principalmente a causa di fattori come la predisposizione genetica, l’usura delle articolazioni legate all’età e l’uso di calzature strette o non adatte. Questi elementi possono causare uno spostamento dell’alluce verso le altre dita del piede e la formazione di una protuberanza ossea alla base dell’alluce, nota come “patata al piede” o “cipolla”.

2.Quali problemi da l’alluce valgo?

Le conseguenze di un alluce valgo variano da lesioni ossee ad alterazioni del passo, poiché l’alluce gioca un ruolo significativo nella deambulazione. La deformità dell’alluce può causare anche una borsite, un’infiammazione improvvisa che provoca rossore, gonfiore e dolore.

3.Come risolvere un lieve valgismo dell’alluce?

Premesso che risolvere il valgismo non è possibile se non con l’intervento chirurgico, un lieve dito valgo del piede può richiedere l’uso di calzature confortevoli, esercizi specifici per il piede e, se necessario, l’utilizzo di plantari ortopedici per supportare l’allineamento corretto.

4.Si può prevenire il valgismo dell’alluce bilaterale?
No. Purtroppo, non si può fare molto per prevenire l’alluce valgo. Si può tentare di rallentare l’insorgenza, magari indossando calzature comode, evitando quelle scarpe con pianta e punta troppo stretta o con il tacco troppo alto.

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Se sospetti di avere un piede con alluce valgo o c’è una predisposizione familiare al suo sviluppo, non rimandare ed effettua un controllo tempestivo presso il mio studio. Insieme valuteremo la terapia più adatta a risolvere il tuo alluce valgo e a ritrovare il benessere di camminare senza dolore.

Questo articolo è aggiornato a martedì 26 marzo 2024 – Ultimo aggiornamento 26/03/2024

A domanda, risposta

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