In questo articolo parliamo in dettaglio dell'operazione per piede piatto adulto:
Il piede piatto non è sempre una patologia. Esistono molti piedi piatti flessibili che funzionano bene e non necessitano di alcun trattamento, se non un’adeguata prevenzione con stretching e rinforzo muscolare. In questi casi naturalmente non è necessaria un'operazione.
Il problema nasce quando il piede, con il tempo, diventa instabile. Questo quadro prende il nome di progressive collapsing foot, cioè piede progressivamente collassante. In questa fase il tendine tibiale posteriore, il principale stabilizzatore dell’arco plantare, inizia a soffrire e il piede tende a deformarsi: si gonfia, il passo diventa doloroso e possono comparire deformità secondarie come le dita a martello o l'alluce valgo.
Questi sono i casi da monitorare attentamente e da valutare per un'operazione al piede piatto adulto, se la deformità continua a progredire. Intervenire precocemente permette di correggere il piede con procedure meno invasive, come le osteotomie, evitando interventi più complessi come le artrodesi.
Le opzioni chirurgiche per l'adulto variano in base al tipo di piede e alla gravità della deformità.
È una tecnica utilizzata nei bambini, ma non adatta all’adulto. Nel mio studio pubblicato su Foot and Ankle Clinics, ho dimostrato che nell’adulto questa procedura presenta un tasso di fallimento elevato: circa il 30% dei pazienti necessita della rimozione della vite o della protesi, con perdita della correzione ottenuta.
Si tratta di una delle soluzioni più efficaci per l'operazione del piede piatto adulto. Il piede infatti è come una marionetta: non basta raddrizzarlo con un taglio osseo (osteotomia), bisogna anche bilanciare le “corde”, cioè i tendini e i legamenti.
Grazie alla TAC in carico e a un sistema di planning personalizzato guidato da intelligenza artificiale, il mio team realizza interventi mini-invasivi, con incisioni inferiori ai 2 cm, tempi chirurgici inferiori a un’ora e un recupero più rapido.
Le tre osteotomie principali per i casi più complessi sono:
Queste vengono stabilizzate con mezzi in titanio anallergico e consentono carico immediato dopo l’intervento.
Quando il piede è molto rigido o la deformità è estrema, la soluzione è l’artrodesi. In questo caso si blocca l’articolazione tra calcagno e astragalo, limitando i movimenti di inversione ed eversione ma preservando la flessione e l’estensione della caviglia.
Se presenti deformità associate come piede piatto valgo, alluce valgo o dita a martello, queste possono essere corrette nello stesso intervento o in un secondo tempo, a seconda della situazione clinica e della capacità di guarigione del paziente.
Il percorso per l'operazione del piede piatto adulto parte da un planning personalizzato:
Siamo stati i primi in Italia a utilizzare questa tecnologia e i primi al mondo a sviluppare un sistema di realtà aumentata che guida il chirurgo in sala operatoria, garantendo più precisione, velocità e meno complicanze.
L’intervento viene eseguito in anestesia periferica, moderna e sicura. Il paziente può essere sedato, se lo desidera, per affrontare l’intervento in serenità.
Il nostro protocollo prevede un blocco anestetico ripetuto dietro al ginocchio, che elimina il dolore nelle prime 24 ore post-intervento.
Per i pazienti più ansiosi o con dolore cronico, proponiamo un blocco anticipato con sonda crio o radiofrequenza tre settimane prima dell’intervento, per ridurre il dolore nei primi 4-6 mesi di recupero.
La dimissione avviene dopo una o due notti di ricovero, con carico immediato protetto da stivaletto gessato in vetroresina.
Il paziente acquisirà le capacità di camminare e stare in piedi durante il ricovero, che ha l'obiettivo di dargli consapevolezza per il suo decorso a casa. Le tappe seguenti sono:
La riabilitazione è parte integrante del successo dell’intervento: rieducazione al passo (anche in acqua), rinforzo del tricipite e lavoro su equilibrio e stretching.
Come per ogni intervento chirurgico, anche per il piede piatto adulto esistono rischi, seppur contenuti.
Secondo la letteratura internazionale, le complicanze principali includono:
Il tasso complessivo di complicanze è basso, soprattutto quando l’intervento è pianificato con tecnologia avanzata e seguito da un percorso riabilitativo personalizzato.
Bibliografia