Infiltrazioni per l’artrosi di caviglia: quali sono e come possono curarla

infiltrazioni caviglia

L’artrosi di caviglia è un processo degenerativo che colpisce l’arto in seguito a fratture, traumi ripetuti (instabilità della caviglia e traumi distorsivi di caviglia ripetuti), malattie infiammatorie (artrite reumatoide, lupus), malattie da deposito (emocromatosi, emofilia).

Spesso è associata a deformità e rigidità, che inducono zoppia anche per brevi tratti.

Non si può pensare alle terapie infiltrative (infiltrazioni caviglia in generale) come ad un rimedio per la cura dell’artrosi di caviglia. Tuttavia con la giusta indicazione e il corretto principio attivo, possono aiutare a controllare la sintomatologia.

Per curare l’artrosi di caviglia uno dei rimedi utilizzati in campo scientifico è ricorrere ad infiltrazioni, come quelle ad esempio di acido ialuronico, che negli ultimi periodi stanno conoscendo una vasta diffusione.

In quest’articolo andremo ad approfondire tutti gli aspetti riguardanti le infiltrazioni per l’artrosi di caviglia, in cosa consistono e come possono contrastare il dolore e aiutare nel mantenere la funzione.

Cosa sono le infiltrazioni alla caviglia?

Quando parliamo di infiltrazione intendiamo l’iniezione nella caviglia di un principio terapeutico che abbia la finalità di controllare o ridurre l’infiammazione, provocare un’azione anti-infiammatoria, lubrificare l’articolazione (attraverso l’acido ialuronico) o indurre la rigenerazione dei tessuti malati (sfruttando i principi della medicina rigenerativa).

E’ importante rispettare i consueti protocolli di sterilità durante questa procedura.

E’ quindi fondamentale, in caso d’intervento, aspettare almeno 3 mesi dall’ultima infiltrazione per ridurre il rischio settico.

Quali sono le infiltrazioni per curare l’artrosi di caviglia?

Le infiltrazioni di caviglia ricorrono all’utilizzo di:

  • cortisone o cortisone + anestetico (conosciute come infiltrazioni in analgesia)
  • acido ialuronico
  • medicina rigenerativa (PRP, cellule mesenchimali-staminali prelevate dal midollo osseo, dal grasso o dal sangue)

Approfondiamole una per una.

Infiltrazioni in analgesia: cortisone e cortisone + anestetico

cortisone per infiltrazione caviglia

Le infiltrazioni in analgesia per l’artrosi di caviglia costituiscono il primo principio terapeutico utilizzato per infiltrare articolazioni.

Hanno una forte azione anti-infiammatoria e possono essere utilizzate in associazione ad anestetico per eseguire infiltrazioni di caviglia in analgesia.

Tuttavia, questa tipologia di infiltrazioni ha un’azione negativa a livello di cartilagine e tessuti peri-articolari e ne è sconsigliato l’utilizzo prolungato, se non in pazienti non operabili per motivi di salute generale ed affetti da artrosi di caviglia avanzata.

L’utilizzo prolungato puo’ determinare evoluzione del danno artrosico.

Infiltrazioni di acido ialuronico

acido ialuronico per infiltrazione caviglia

L’acido ialuronico è un principio attivo che nasce con l’idea di lubrificare un’articolazione patologica.

L’utilizzo di infiltrazioni di acido ialuronico per l’artrosi si è rivelato molto utile nel ginocchio, ma molto meno nella caviglia, dove gli spazi sono serrati e dove il problema maggiore è indotto da deformità e rigidità.

Nelle formulazioni ad alto peso molecolare possono trovare indicazione nelle caviglie mobili, con moderate deformità. Si tratta spesso di pazienti con una storia pregressa di instabilità o di ripetuti traumi minori.

Difficilmente si rivelano utili in caso di gravi deformità e rigidità.

Infiltrazioni di medicina rigenerativa

prp per infiltrazione caviglia

Le infiltrazioni di medicina rigenerativa sono soluzioni che si sono sviluppate negli ultimi 10 anni grazie a numerose evoluzioni tecnologiche.

Si parte con il PRP (Platelet Rich Plasma) che richiede un semplice prelievo venoso, ed è la tecnologia più semplice ed accessibile anche a livello ambulatoriale.

Il PRP ha, però, un’azione quasi esclusivamente anti-infiammatoria senza avere il risvolto negativo del cortisone.

Esistono, poi, soluzioni, che prevedono l’utilizzo di cellule mesenchimali-staminali prelevate dal midollo osseo, dal grasso e recentemente anche dal sangue (infiltrazioni a base di monociti concentrati) che hanno un’azione anti-infiammatoria a cui si associa un’azione rigenerativa.

Ad ogni modo anche questa famiglia di infiltrazioni adottate per l’artrosi di caviglia hanno un’indicazione limitata, dedicata a pazienti con discreto movimento residuo ed in assenza di deformità evolutiva.

Conclusioni

Le infiltrazioni nella caviglia hanno un’indicazione limitata, anche se negli ultimi anni le biotecnologie hanno messo a disposizione evoluzioni e soluzioni di medicina rigenerativa promettenti.

Il binomio tra acido ialuronico e artrosi caviglia non è l’unico possibile, ma è pur sempre vero che, in generale, quello tra artrosi caviglia ed infiltrazioni resta un

matrimonio difficile, che restituisce un risultato solo in casi ben selezionati e con la corretta indicazione e scelta del principio terapeutico da utilizzare.

A domanda, risposta

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