Distorsione alla caviglia: l’importanza di riconoscere i sintomi

distorsione di caviglia

La distorsione alla caviglia

Tra gli infortuni più comuni che si possono riscontrare, troviamo sicuramente la distorsione alla caviglia: solo in Italia ogni giorno si verificano circa 10.000 casi.

Si tratta in primo luogo di uno dei traumi che più ricorrono tra chi pratica sport, anche a livello amatoriale. Può accadere infatti che si concretizzi una distorsione di caviglia dopo una corsa sportiva o amatoriale.

Questo trauma però è frequente anche nella vita di tutti i giorni, tra tacchi e attività ricreative.

Abbiamo definito la distorsione alla caviglia in questo modo: […] è una temporanea perdita di contatto delle due superfici articolari che compongono la caviglia, con possibile lesione associata dei legamenti e della cartilagine articolare.

Seppur molto comune, non bisogna fare l’errore di sottovalutarla e di non trattarla con la giusta attenzione.

La distorsione alla caviglia, o “storta al piede” come viene comunemente chiamata, può manifestarsi con diversi livelli di gravità e, a seconda di questi, il trauma necessiterà di un intervento diverso per una sua ottimale risoluzione.

Soprattutto nei casi in cui la distorsione risulti lieve, può accadere che il paziente non la riconosca come tale e, pur percependo dolore, non attui le giuste misure per risolvere il trauma.

Vogliamo quindi soffermarci sui quali siano i sintomi della distorsione alla caviglia e come riconoscerla.
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Come avviene una distorsione alla caviglia

La distorsione alla caviglia può avvenire in due modi:

  • in eversione, quando il piede ruota orientandosi verso l’interno;
  • in inversione, quando si orienta verso l’esterno.

Dopo una contusione di caviglia, le lesioni sono spesso a carico dei legamenti, ma non si tratta, il più delle volte, di lesioni che possono avere un seguito per il paziente.

Infatti è importante notare come i legamenti nella caviglia siano extra articolari. Questo ci dà un importante vantaggio in quanto permette, in caso di lesione, una cicatrizzazione del legamento stesso senza particolari conseguenze.

Il legamento che viene compromesso nella quasi totalità delle distorsioni di caviglia è il “legamento peroneo astragalico anteriore“, che si trova proprio sul lato esterno della caviglia.

Una conseguenza più complessa che può nascere a seguito di una distorsione alla caviglia è invece la “lesione osteocondrale” o “lesione cartilaginea” che, se sfocia in una cronicizzazione, è in grado di causare maggiori problematiche e una sintomatologia più complessa.
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Classificazione della distorsione di caviglia

“Classificare” ha spesso aiutato la medicina e il medico a progredire nelle cure creando dei protocolli che fossero il più possibile universali.

Purtroppo non sempre le classificazioni sono però abbastanza precise da aiutare realmente il medico.

Se parliamo di distorsione di caviglia possiamo trovare classificazioni come la seguente:

  • Distorsione di primo grado, quando abbiamo una distorsione lieve, che comporta lo stiramento dei legamenti e dei tendini, ma senza lesioni
  • Distorsione di secondo grado, quando si verifica la lesione parziale dei legamenti, associata a gonfiore e dolore
  • Distorsione di terzo grado, quando si verifica la rottura dei legamenti della caviglia, con dolore molto forte e gonfiore accentuato

Il limite di una classificazione come quella appena letta è che rischia di essere molto teorica, poco pratica e tendenzialmente soggettiva.

In questo caso inoltre la classificazione si sofferma sulle lesioni legamentose non menzionando deformità scheletriche e lesioni cartilaginee, che possono essere altrettanto gravi e meritevoli di approfondimenti diagnostici.

Pertanto, non sempre le classificazioni cui spesso fanno cenno i pazienti, si rivelano poi utili nella pratica clinica.

E’ uno dei motivi per cui non è davvero possibile consigliare un percorso terapeutico ad un paziente sulla base della sua descrizione del quadro clinico o di questa classificazione: la visita è un momento importante in cui fare il punto della situazione e parlare di percorsi riabilitativi sulla base di classificazioni più evolute ed utili per la pratica clinica, come quelle che ha sviluppato il nostro gruppo.

Come riconoscere una distorsione alla caviglia

Può capitare che la distorsione spesso non causa dolori gravi o particolari impedimenti ai movimenti, è molto semplice sottovalutarla e non adottare i giusti accorgimenti per limitarne le possibili conseguenze negative.

I sintomi provocati da traumi di questo genere sono vari, motivo all’origine di una certa confusione nei pazienti e spesso di un’interpretazione errata della condizione in cui vertono.
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Il momento del trauma

Le eventualità in cui possa occorrere una distorsione alla caviglia sono numerose, ma ci sono alcuni tratti caratteristici di questi eventi traumatici che possiamo imparare a identificare.

Le distorsioni, ad esempio, avvengono tipicamente quando si svolgono attività a bassa velocità, come camminare o al massimo correre.

Uno spostamento più veloce o uno che richiede un carico importante sul piede, causerebbero più facilmente la rottura di un osso più che una lesione legamentosa o cartilaginea.

Generalmente i pazienti riferiscono una sensazione simile a quella della lacerazione, talvolta accompagnata ad un rumore paragonabile ad uno schiocco.

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Gonfiore ed ematoma

caviglia gonfia senza doloreLa presenza di gonfiore e di un ematoma sono caratteristiche tipiche di diversi traumi al piede e alla caviglia, tra i quali anche la distorsione alla quest’ultima.

Solitamente la distorsione è accompagnata da un edema spesso localizzato non solo a livello dell’area compromessa, ma esteso a tutta la caviglia, che apparirà quindi più rigida e dolente.

In alcuni casi il dolore e la tumefazione saranno accompagnati da un livido, che, a seconda della gravità del trauma, crescerà in intensità e presenterà una maggiore estensione concentrandosi nelle aree più declivi (tallone per esempio).
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Dolore

Tra i sintomi non può mancare, ovviamente, il dolore.

L’intensità del dolore provato non è sempre correlato alla gravità della distorsione, così come tumefazione ed ematoma.

Talvolta infatti l’ematoma è importante, ma il paziente non riesce a ricondurlo ad una causa e non sa come se lo è procurato.

Nella maggior parte dei casi l’area più sofferente rimane quella in corrispondenza del legamento peroneo astragalico anteriore che è quasi sempre dolente alla “digitopressione”.

Il dolore aumenta quando spostiamo il peso sul piede o cerchiamo di mantenerlo in posizione orizzontale (caviglia a 90 gradi).

Diventa difficile il più delle volte eseguire un passo senza zoppia, talvolta il paziente riferisce rigidità legata al gonfiore altre volte un senso di instabilità legata alla mancanza di “propriocettività” della caviglia colpita.

Nei casi più lievi però il paziente è solitamente in grado di svolgere una deambulazione autonoma senza bisogno delle stampelle.

Come possiamo notare, la sintomatologia tipica della distorsione alla caviglia può essere poco specifica e interessare in modo esteso piede e caviglia.

Per una corretta diagnosi è quindi fondamentale l’intervento di un medico ortopedico attraverso una visita accurata, anche a distanza dall’evento.

Una corretta ricostruzione dell’evento traumatico potrà aiutare a ricostruire il meccanismo di lesione per capire se vi è un interessamento della sola componente legamentosa o anche cartilaginea, lesione più grave soggetta ad una prognosi peggiore e ad un trattamento molto specifico

Senza una corretta diagnosi e un conseguente trattamento, i sintomi della distorsione alla caviglia, possono persistere per lunghi periodi e tendere a cronicizzarsi.

La persistenza dei sintomi a cui il paziente deve prestare attenzione sono instabilità, quindi altri eventi distorsivi o sensazione di una caviglia poco stabile e il dolore che può essere indice di una lesione a carico della cartilagine articolare.
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Diagnosi clinica della distorsione di caviglia

In caso di distorsione di caviglia la visita specialistica ha una duplice valenza:

  • valutare il trattamento immediato
  • valutare gli esiti

In primis un semplice esame radiografico ci aiuterà ad escludere una frattura.

Solitamente la radiografia viene eseguita direttamente in pronto soccorso dal paziente.

Lo studio dei legamenti cosi come quello della cartilagine deve avvenire in un secondo momento: è assolutamente inutile richiedere una risonanza magnetica al momento del trauma distorsivo.

Subito dopo un evento distorsivo è indicato il riposo, mantenere l’arto elevato, applicare ghiaccio eventualmente bendarlo per avere una sensazione di stabilità e controllare l’edema.

Se il dolore fosse molto importante il paziente puo’ ricorrere all’uso delle stampelle che non deve essere protratto eccessivamente.

Gli esiti di una distorsione di caviglia vanno valutati a distanza dall’evento traumatico.

il paziente stesso a guidarci indicandoci i suoi sintomi: instabilità o dolore.

Quando il sintomo principale è l’instabilità pensiamo ad una lesione legamentosa.

Il paziente riferirà una caviglia che cede soprattutto sui terreni irregolari.

Se invece il sintomo più importante è il dolore il paziente sente la caviglia limitata nei movimenti che risultano appunto dolorosi.

Questo e’ un quadro più tipico delle lesioni cartilaginee (lesioni osteocondrali).

L’esame obiettivo è fondamentale, ma una corretta diagnosi non può prescindere dagli esami strumentali.

Gli esami diagnostici indispensabili sono:

  • Radiografia
  • Risonanza Magnetica
  • TAC

La Radiografia

La radiografia dovrà essere eseguita in carico e riguardare i segmenti di piede e caviglia. Ciò ci permetterà di analizzare l’asse scheletrico del piede e della caviglia nella sua globalità.

La Risonanza Magnetica

La risonanza magnetica è un esame fondamentale per fare una valutazione dello stato dei legamenti, in particolare del legamento Peroneo Astragalico Anteriore (LPAA) e il legamento Peroneo Calcaneare (LPC).
La Risonanza Magnetica è inoltre consigliata anche nell’individuare le lesioni cartilaginee, che in apparenza possono essere più estese a causa dell’edema che la risonanza magnetica evidenzia.
Ecco perché molto spesso è importante approfondire la diagnosi con un esame TAC.

La TAC

La TAC fornisce una precisione di gran lunga maggiore rispetto alla risonanza, soprattutto nel delineare la lesione osteocondrale per comprenderne la reale entità e profondità.
Il grande vantaggio di oggi è la possibilità di scegliere un esame unico, ossia la TAC al carico della radiografia, il quale unisce le informazioni della TAC al carico della radiografia.
L’esame viene eseguito attraverso una dose di radiazione simile a quelle della radiografia e permette ricostruzioni 3D fondamentali per il planning chirurgico.

Trattamento della distorsione alla caviglia

Il trattamento della distorsione di caviglia è da valutare in base all’evento traumatico.

Può variare ampiamente in base al danno indotto dalla distorsione stessa. Il trauma può infatti avvenire in eversione o in inversione, può essere più o meno grave e coinvolgere legamenti, strutture ossee o entrambi.

Se parliamo di una distorsione che ha causato una frattura è evidente che il trattamento sarà chirurgico mirato alla sintesi della frattura stessa.
Quando invece la distorsione porta ad una instabilità di caviglia la chirurgica dovrà prendere in considerazione la riparazione legamentosa.
Meno conosciute, ma come spiegato altrettanto temibili, sono le lesioni della cartilagine articolare (domo astragalico). In caso di un paziente con una lesione osteocondrale sintomatica il trattamento chirurgico sarà mirato alla ricostruzione cartilaginea.
Nella maggior parte dei casi, fortunatamente, vi sono rimedi alla distorsione della caviglia molto semplici quali ghiaccio, riposo e rieducazione propriocettiva a seguire.

Prevenzione

Prevenzione significa propriocettivita’ ed esercizio fisico appropriato.
Propriocettivita’ significa allenamento di equilibrio e coordinazione focalizzati sulla funzione della caviglia, come in un protocollo riabilitativo, ma pianificata come prevenzione.
Per esercizio fisico appropriato si intende, invece, un’attività che e’ compatibile con qualsiasi attività sportive scelta, ma che la integri con stretching di tricipite ( polpaccio), muscolatura posteriore della coscia, mobilità bacino e attività di core-stability.
In poche parole, prevenire infortuni sulla caviglia, significa preoccuparsi di allenare anche tutto ciò che la caviglia sostiene: arto inferiore e tronco allenato, richiederanno meno alla caviglia!

Domande Frequenti

Cosa fare in caso di storta alla caviglia?

La prima cosa da fare è escludere la presenza di una frattura. Una volta che sappiamo che l’evento distorsivo non ci ha esposto ad un danno diretto, appunto una frattura, tenere l’arto sollevato, applicare del ghiaccio e stare a riposo sono sicuramente dei consigli da seguire. L’immobilizzazione però non deve essere troppo prolungata.

Come sgonfiare una distorsione alla caviglia?

La tumefazione è assolutamente normale dopo una distorsione di caviglia. E’ consigliabile, una volta esclusa la presenza di una frattura, usare il buon senso.

Le regole sono sempre le stesse, possiamo adottare il metodo RICE per ricordarle:

  • Rest [riposo],
  • Ice [ghiaccio],
  • Compression [compressione]
  • Elevation [elevazione].

Esistono protocolli riabilitativi più innovative (POLICE), ma è bene che questi vengano applicati dopo aver ricevuto diagnosi da uno specialista.

Quanto dura il dolore dopo una distorsione alla caviglia?

La durata del dolore è assolutamente variabile. Può andare da pochi giorni a mesi. In tal caso è consigliabile una valutazione specialistica per poter escludere lesioni associate in particolare le lesioni cartilaginee.

Come evitare una trombosi se ho una distorsione alla caviglia?

La trombosi è evitabile con il semplice carico (camminando), mentre nei casi in cui non fosse possibile (per diagnosi di frattura o a causa del dolore) ricorrendo alle “punturine nella pancia” ovvero all’eparina grazie alla sua proprietà antitrombotica. Questa va eseguita per tutto il periodo dell’immobilizzazione che, ricordo in caso di semplice distorsione, non deve essere esageratamente protratta.

Cosa succede se non curo la mia distorsione di caviglia?

Dipende da “cosa non curo”. La maggior parte delle distorsioni di caviglia non lasciano esiti.

In caso di instabilità di caviglia sviluppata in seguito ad una distorsione, il rischio è di incorrere in altre distorsioni e lesionare la cartilagine articolare.
Se invece sto ignorando una lesione osteocondrale, mi sto privando della possibilità di bloccare l’evoluzione artrosica della caviglia.

Quali sono i danni permanenti di una distorsione di caviglia?

Come spiegato più volte, escludendo la frattura, il danno più temibile indotto da una distorsione di caviglia è la lesione osteocondrale ovvero della cartilagine articolare.

E’ una danno permanente che oggi può essere ricostruito con tecniche mini-invasive che il mio gruppo è fiero di aver ideato e pubblicato (AT-AMIC).

Proprio perché le problematiche legate alla distorsione di caviglia non si limitano alle sole lesioni cartilaginee, ma comprendono le più comuni lesioni legamentose, abbiamo lavorato e ideato nuove tecniche ricostruttive mini-invasive per la ricostruzione autologa dei legamenti lesionati.

A domanda, risposta

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