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Federico Usuelli6-mag-2016 13.53.001 min read

Le cellule staminali per la tendinopatia Achillea non inserzionale

Cellule staminali per tendinopatia Achillea non inserzionale
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Il tendine d’Achille è il tendine sottoposto alle maggiori sollecitazioni. Per questo si può ammalare e quando si ammala il paziente non riesce a fare finta di niente.

Camminare in salita o in discesa, diventa tutto un sfida. Una sfida difficile da vincere per il paziente, ma anche per chi lo cura.

Questo è vero soprattutto quando ad ammalarsi è la porzione non inserzionale: ossia quel tratto che è a metà tra il calcagno ed il polpaccio. Il pericolo maggiore in questo caso non è il dolore o la limitazione, ma il rischio di rottura del tendine.

Il ruolo delle cellule staminali

La nostra idea, 15 anni fa,  è stata quella di utilizzare ciò che la natura ci regala e che la medicina sta imparando a conoscere e utilizzare: le cellule mesenchimali multipotenti, più note come cellule staminali.

Nel nostro tessuto adiposo, esistono delle cellule che non sono “grasso”: hanno la potenzialità di differenziarsi e diventare qualsiasi cosa il nostro organismo abbia bisogno: muscolo, tendine, osso…

Sono degli attori di riparazione e delle piccole farmacie che distribuiscono anti-infiammatori: sono un miracolo, un regalo della nostra natura.

Ecco la nostra sfida: utilizzare le cellule multipotenti della frazione stromale del tessuto adiposo per guarire i tendini d’Achille malati.

La nostra casistica è stata accolta con grande interesse fin da subito in ogni meeting scientifico e rivista internazionale 10 anni fa, i nostri primi studi sono diventati tra i più citati sull’argomento oggi.

È stata un’emozione percepire da subito tanto interesse intorno a una nostra idea!

L’entusiasmo è diventato nel tempo  consapevolezza della necessità di andare avanti in ambito di rigenerazione, biologica del tendine d’achille e ortobiologia.

Oggi, rispetto ad allora,  la nostra ricerca guarda in due direzioni.

Da un lato migliorare la selezione e la concentrazione delle cellule mesenchimali, dall’altro la necessità di preparare il paziente in procinto di sottoporsi a iter di Ortobiologia. E’ possibile trasformare un paziente con risposta lenta a Medicina Rigenerativa in un paziente a risposta veloce.

La ricerca in ambito di markers di benessere aprirà nuove frontiere all’Ortobiologia e ci permetterà di raggiungere con soddisfazione un numero maggiore di pazienti.

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