Il tendine d’Achille è il tendine sottoposto alle maggiori sollecitazioni. Per questo si può ammalare e quando si ammala il paziente non riesce a fare finta di niente.
Camminare in salita o in discesa, diventa tutto un sfida. Una sfida difficile da vincere per il paziente, ma anche per chi lo cura.
Questo è vero soprattutto quando ad ammalarsi è la porzione non inserzionale: ossia quel tratto che è a metà tra il calcagno ed il polpaccio. Il pericolo maggiore in questo caso non è il dolore o la limitazione, ma il rischio di rottura del tendine.
Il ruolo delle cellule staminali
La nostra idea, 15 anni fa, è stata quella di utilizzare ciò che la natura ci regala e che la medicina sta imparando a conoscere e utilizzare: le cellule mesenchimali multipotenti, più note come cellule staminali.
Nel nostro tessuto adiposo, esistono delle cellule che non sono “grasso”: hanno la potenzialità di differenziarsi e diventare qualsiasi cosa il nostro organismo abbia bisogno: muscolo, tendine, osso…
Sono degli attori di riparazione e delle piccole farmacie che distribuiscono anti-infiammatori: sono un miracolo, un regalo della nostra natura.
Ecco la nostra sfida: utilizzare le cellule multipotenti della frazione stromale del tessuto adiposo per guarire i tendini d’Achille malati.
La nostra casistica è stata accolta con grande interesse fin da subito in ogni meeting scientifico e rivista internazionale 10 anni fa, i nostri primi studi sono diventati tra i più citati sull’argomento oggi.
È stata un’emozione percepire da subito tanto interesse intorno a una nostra idea!
L’entusiasmo è diventato nel tempo consapevolezza della necessità di andare avanti in ambito di rigenerazione, biologica del tendine d’achille e ortobiologia.
Oggi, rispetto ad allora, la nostra ricerca guarda in due direzioni.
Da un lato migliorare la selezione e la concentrazione delle cellule mesenchimali, dall’altro la necessità di preparare il paziente in procinto di sottoporsi a iter di Ortobiologia. E’ possibile trasformare un paziente con risposta lenta a Medicina Rigenerativa in un paziente a risposta veloce.
La ricerca in ambito di markers di benessere aprirà nuove frontiere all’Ortobiologia e ci permetterà di raggiungere con soddisfazione un numero maggiore di pazienti.