PRP

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Che cos’è la medicina rigenerativa?

La biologia e lo studio della cellule ha portato negli anni alla comprensione di tanti fenomeni fisiologici del nostro corpo e di tante malattie. Oggi questo studio è quanto mai spinto verso la rigenerazione. Esistono, infatti, delle cellule del nostro corpo che hanno la capacità di rigenerare, più che di guarire.

Per comprendere questo, è fondamentale avere chiaro il concetto di “differenziazione” cellulare: quanto più una cellula acquisisce caratteristiche specifiche, che la rendono “ideale” per una funzione, quanto più perde la memoria e la capacità rigenerativa.

Penso che tutto possa essere più chiaro, partendo dalla nostra nascita. Al momento della fecondazione il “gamete” proveniente dall’uomo e quello proveniente dalla donna si uniscono dando vita ad una cellula, lo zigote. Questa cellula ha la potenzialità di generare un intero organismo. È, pertanto, una cellula totipotente: può diventare qualsiasi cosa! Lo zigote si moltiplica in diverse cellule dando vita all’embrione. Nel corso di queste moltiplicazioni, infatti, le cellule acquisiranno capacità e funzioni sempre più specifiche, dando vita ai famosi tre foglietti (mesoderma, ectoderma, endoderma). Procedendo nella specializzazione, le cellule acquisiscono funzioni specifiche, organizzandosi in tessuti differenti, ma perdendo la capacità di diventare qualsiasi cosa, trasformandosi in cellule multi-potenti, da cellule totipotenti.

Ebbene passando dal feto, alla nascita, al neonato e, poi, attraverso il processo di crescita, all’adulto, in ogni nostro tessuto, conserviamo delle cellule, che in sé hanno la memoria di ritornare indietro e trasformarsi in cellule totipotenti. Questi processi vengono attivati ogni volta che ci si fa male, per esempio, e sono per il nostro corpo una risorsa di guarigione!

La medicina rigenerativa si preoccupa di identificare queste cellule o gruppi cellulari e di attivare e promuovere questa funzione rigenerativa con la finalità di indurre una rigenerazione.
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Medicina rigenerativa e ortopedia: l’ortobiologia.

Com’è possibile applicarla alla ricostruzione dei tessuti muscolo-scheletrici di piedi e caviglia?

La barriera tra clinici (ossia i medici che si occupano di curare i malati) e ricercatori è spesso stata un’ostacolo ad una pronta applicazione delle scoperte scientifiche. Oggi sembra che questa barriera sia sempre più sottile, perché biologi e ortopedici insieme condividono informazioni, si chiedono consiglio ed insieme curano i pazienti.

Ortobiologia è questo.

È una collaborazione che si respira nelle società scientifiche, dove spesso ortopedici condividono commissioni di studio con biologi. È un clima evidente nelle pubblicazioni scientifiche: studi pubblicati su riviste ortopediche che sempre più spesso discutono e affrontano temi propri della Biologia.

Si è cominciato con il sangue.

Il PRP o gel piastrinico (o, ancora, pappa piastrinica) è stato utilizzato per problemi articolari, cartilaginei e muscolo-tendinei. Talvolta, sono state anche esageratamente enfatizzate le sue potenzialità, attribuendo proprietà rigenerative non così chiaramente dimostrate. Il PRP è stato analizzato e studiato in lungo ed in largo. Su riviste ortopediche oggi è frequente imbattersi in studi di confronto di diversi qualità di PRP, con e senza linfociti, per esempio. Sono sottigliezze che, anni fa, non potevano nemmeno essere immaginate nell’armamentario terapeutico dell’ortopedico. Si è arrivati poi all’aspirato midollare, a cui oggi sono attribuite proprietà rigenerative più evidenti.

Recentemente, agli onori della cronaca, è balzato prepotentemente il tessuto adiposo, volgarmente il grasso.

Nel piede e nella caviglia a beneficiarne maggiormente oggi sono i tendini, ed in particolare il tendine d’Achille. Infatti, tanti pazienti affetti da tendinopatia non-inserzionale achillea, una forma di tendinopatia progressiva che mette a rischio di rottura tendinea, beneficiano di cure di medicina rigenerativa con l’obiettivi di rallentare o arrestare l’evoluzione di questa patologia, controllandone i sintomi. In seconda battuta, a beneficiare di medicina rigenerativa sono stati i pazienti affetti da patologie cartilaginee e scheletriche.
Infatti, la medicina rigenerativa è oggi un aiuto in soccorso di pazienti affetti da patologie osteocondrali della caviglia e di pazienti candidati ad artrodesi ed osteotomie: interventi in cui la rigenerazione non ossea è importante e l’aiuto della medicina rigenerativa è potenzialmente strategico.
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Cosa sono PRP, aspirato midollare e frazione stromale del grasso (SVF e Lipogems)

Sono tutti strumenti nelle mani di ortopedici e biologi, ognuno con modalità e fruibilità diverse.

PRP

È ottenibile mediante un semplice prelievo venoso del paziente. Il sangue viene poi processato attraverso un processo di centrifugazione, che grazie all’aiuto di filtri dedicati, riesce ad isolare il famoso gel piastrinico, che può avere aspetto liquido o denso a seconda delle esigenze terapeutiche. Il prodotto ottenuto si presta poi ad essere infiltrato in un tendine patologico mediante una semplice puntura.
Nel caso del piede e della caviglia questo tipo di infiltrazione è eseguibile in ambiente ambulatoriale e più frequentemente coinvolge tendine d’Achille e fascia plantare, anche se ovviamente può essere esteso a qualsiasi tendine patologico.

Il PRP può anche essere impiegato in chirurgia per favorire una riparazione tendinea (non in sua sostituzione), per stimolare una guarigione cutanea o per indurre una consolidazione ossea.

Recentemente sono state apprezzate le sue potenzialità anti-infiammatorie, specialmente nel caso di infiltrazioni intra-articolari (ginocchio e caviglia, per esempio), mentre le vere e proprie potenzialità rigenerative attribuitegli inizialmente sono state molto ridimensionate. In fin dei conti, si tratta di frammenti di cellule iniettati in un tessuto patologico con uno stimolo anti-infiammatorio e riparatorio, che si esaurisce relativamente velocemente nel tempo.

Un aspetto importate da ricordare è che si tratta pur sempre di sangue! Pertanto, in Italia questo tipo di trattamento è rigidamente regolamentato e deve essere eseguito in centri con una convenzione aperta con il centro trasfusionale di competenza!
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ASPIRATO MIDOLLARE (ILIAC ASPIRATE)

L’aspirato midollare prevede un prelievo eseguito generalmente dall’ala iliaca di quello che viene volgarmente definito come “midollo osseo”.

L’evoluzione degli strumentari oggi ha reso questa procedura sempre meno invasiva e dolorosa per il paziente, ma si tratta pur sempre di una opzione terapeutica da programmarsi in associazione ad una anestesia, nel contesto di una sala operatoria.

La maggior invasività ne ha limitato l’utilizzo ai casi di chirurgia, per quanto, il potenziale rigenerativo di questo strumento sia assolutamente più alto del PRP. Si tratta, infatti, di vere e proprie cellule con potenziale rigenerativo iniettate nel tessuto patologico o in sede chirurgica.

Il limite parrebbe essere l’età del paziente.

Questo potenziale rigenerativo delle cellule del midollo si ridurrebbe con l’avanzare dell’età del paziente, ma sono dati che devono ancora essere realmente confermati.
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LA FRAZIONE STROMALE DEL TESSUTO ADIPOSO, SVF E LIPOGEMS

La nuova frontiera è proprio rappresentata dal tessuto adiposo, il nostro grasso. Sono cellule che è possibile prelevare con la stessa metodica di una liposuzione, eseguibile con un piccolo “buchino”, di solito in regione periombelicale.

Ovviamente non sono le cellule del tessuto adiposo classico ad avere la potenzialità rigenerativa. Esistono, però, delle cellule intercalate tra i vasi del nostro grasso con un’enorme potenzialità rigenerativa. Inoltre, una ricerca ed un brevetto completamente italiano ha reso possibile l’individuazione di una modalità di processazione di queste cellule multi-potenti senza isolarle dalla loro matrice (il loro ambiente), riducendo lo stress cellulare a cui vengono sottoposte ed incrementandone il potenziale rigenerativo.

Un vantaggio ulteriore di queste cellule risiederebbe nell’indipendenza dal fattore invecchiamento del potenziale rigenerative (assenza di riduzione age-related), ma si tratta ancora di un aspetto dibattuto ed in fase di studio.

Questa metodologia non è gravata dalla stessa invasività dell’aspirato midollare ed ha in più il vantaggio di un potenziale rigenerativo indubbiamente più alto del PRP in vitro ( ossia in laboratorio).
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Applicazione di PRP, aspirato midollare e Lipogems

È bene ricordare come la medicina rigenerativa rappresenti uno strumento terapeutico, soprattutto nel caso delle tendinopatie, nei casi in cui non sussista ancora un’indicazione chirurgica.

Non è da intendersi come un’opzione alternativa ad un intervento chirurgico, ma in caso di pianificazione di un’operazione sul sistema scheletrico-muscolo-tendineo può essere utilizzato come uno strumento di aiuto, al fine di incrementare il potenziale rigenerativo del soggetto operato.
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A domanda, risposta

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