Quali sono i sintomi della frattura alla caviglia
I sintomi di una frattura alla caviglia si manifestano quando una lesione colpisce le ossa che compongono l’articolazione tibio-tarsica, ovvero l’articolazione compresa tra la gamba e il piede. In termini più tecnici, una frattura di caviglia comporta l’interruzione dell’integrità anatomica dell’osso a livello del distretto caviglia piede.
Si tratta di un evento piuttosto serio che necessita una corretta gestione e un adeguato iter riabilitativo di una lesione alla caviglia, per evitare problematiche secondarie. Riconoscere tempestivamente i sintomi di una frattura e intervenire con un trattamento tempestivo e adeguato è essenziale per garantire una corretta guarigione.
Questo articolo offre un’analisi dettagliata non solo dei sintomi, ma anche delle cause, di cosa fare in caso di sospetta frattura e delle opzioni di trattamento disponibili.
Quali sono i sintomi della frattura alla caviglia più comuni
Siamo soliti pensare che una frattura sia sempre un evento estremamente doloroso, ma non è necessariamente così. Ad esempio, nel caso di fratture conseguenti a traumi distorsivi, il dolore può essere moderato, e il paziente potrebbe rendersi conto solo in seguito, come il giorno dopo, della gravità del trauma.
Queste fratture tendono a essere composte e riguardano il perone. Tuttavia non è assolutamente una regola e anche una distorsione può portare a fratture più complesse.
I sintomi principali della frattura di caviglia includono:
- Dolore: è spesso il sintomo più evidente;
- Tumefazione: può non comparire immediatamente, ma quando si presenta, può essere significativa;
- Arrossamento: si verifica nell’area traumatizzata, legato alla tensione sui tessuti circostanti;
- Ematoma: si tratta di una raccolta localizzata di sangue nel tessuto, che tende a manifestarsi nelle aree più declivi;
- Zoppia: durante la deambulazione, il dolore può diventare insopportabile, costringendo il paziente a zoppicare per evitare il dolore.
La frattura di caviglia può interessare singolarmente la tibia, l’astragalo o il perone. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, tutte o quasi tutte le ossa che compongono la caviglia—tibia, astragalo e perone—sono coinvolte simultaneamente.
Le fratture alla caviglia possono essere classificate in diverse tipologie:
- Frattura malleolare: interessa un singolo malleolo, che può essere il mediale o laterale;
- Frattura bimalleolare: la lesione coinvolge contemporaneamente il malleolo peroneale (laterale) e il malleolo tibiale (mediale);
- Frattura trimalleolare: interessa sia il malleolo mediale sia quello laterale, oltre al cosiddetto “terzo malleolo”, che è la parte posteriore della tibia;
- Frattura dell’astragalo: l’astragalo è un osso molto delicato composto da una testa, un corpo e un collo. Una frattura dell’astragalo espone il paziente al rischio di necrosi ossea (morte del tessuto osseo).
Le cause di una frattura alla caviglia possono essere varie:
- Frattura conseguente a una distorsione: non raramente, la distorsione della caviglia può portare a una frattura, in particolare del perone nella sua parte distale, della base del quinto metatarso e, in casi di torsione significativa, del perone nella sua parte prossimale (frattura di Maisonneeuve);
- Fratture causate da un trauma ad alto impatto (come incidente stradale): questo tipo di fratture può interessare e compromettere completamente l’anatomia della caviglia. Si tratta delle fratture più gravi e pericolose, che possono coinvolgere tibia, perone e, non di rado, anche l’astragalo. In alcuni casi, si verificano fratture esposte, in cui l’osso fuoriesce dalla cute;
- Fratture legate a un trauma a basso impatto: queste fratture riguardano principalmente soggetti anziani, spesso osteoporotici. In questo tipo di fratture, spesso vi è una correlazione con patologie di base come l’osteoporosi o patologie tumorali. Ma possono colpire anche giovani pazienti che hanno subito traumi con forze sfavorevoli, come traumi rotazionali.
Come riconoscere una frattura composta
Una frattura composta è una frattura ossea in cui i frammenti ossei rimangono nella loro sede anatomica originale, ovvero conservano la normale posizione. Nonostante i lembi ossei siano effettivamente danneggiati e separati, restano allineati lungo lo stesso asse, pertanto l’arto non presenta deformità visibili. In queste situazioni, la cute rimane integra, senza esposizione dell’osso.
Le cause di una frattura composta alla caviglia possono essere varie. Solitamente sono legate a eventi traumatici a basso impatto, come:
- Degenerazione patologica: ad esempio, legata all’osteoporosi o a tumori ossei;
- Sollecitazioni prolungate: come nel caso delle fratture da stress.
Sintomi
I sintomi di una frattura composta includono:
- Dolore;
- Gonfiore;
- Ematoma;
- Limitazione funzionale (zoppia e ridotta mobilità).
Diagnosi
Sebbene l’esame obiettivo da parte di uno specialista sia fondamentale per la diagnosi, è la radiografia a fornire la certezza diagnostica. Se necessarie ulteriori valutazioni, si possono richiedere una TAC o una risonanza magnetica (RMN). La RMN è utile quando l’esame obiettivo e la radiografia non forniscono informazioni sufficienti. La TAC è particolarmente necessaria quando si prevede un intervento chirurgico, poiché aiuta a pianificare con precisione l’operazione.
Trattamento
Il trattamento di una frattura composta può essere conservativo o chirurgico.
- Trattamento conservativo: prevede l’utilizzo di un gesso o di un tutore per immobilizzare l’area interessata dalla frattura. In questo caso, l’arto deve rimanere in scarico per un periodo che varia dalle quattro alle otto settimane;
- Trattamento chirurgico: la tipologia di intervento è valutata in base al tipo di trauma e prevede la riduzione e sintesi del segmento scheletrico interessato.
Se vuoi approfondire l’argomento, leggi anche: “Artrosi caviglia: che cos’è, le cause, i sintomi e l’iter terapeutico“.
Torna in cimaIdentificare una frattura scomposta
La frattura scomposta è una condizione in cui i segmenti ossei risultano dislocati rispetto alla loro sede anatomica fisiologica, perdendo così il contatto e l’allineamento tra di loro.
Questa frattura può essere classificata come esposta o non esposta. Una frattura è esposta quando l’osso fuoriesce dalla cute.
Le cause di una frattura scomposta includono:
- Traumi diretti ad alto impatto: come incidenti stradali o cadute;
- Patologie sottostanti: anche se più rare, condizioni come l’osteoporosi o tumori ossei possono portare a fratture scomposte.
Sintomi
I sintomi di una frattura scomposta sono simili a quelli delle fratture composte e comprendono:
- Dolore molto intenso, tanto da provocare cali di pressione e episodi di svenimento;
- Gonfiore dei tessuti molli circostanti l’area interessata;
- Ematoma;
- Deformità e perdita dell’allineamento della caviglia e, talvolta, della gamba;
- Difficoltà nella deambulazione, possono verificarsi grandi difficoltà o completa impossibilità nel camminare.
Diagnosi
La diagnosi di una frattura scomposta non può basarsi solo su un esame clinico. È necessaria l’esecuzione di esami più approfonditi, come radiografie e TAC, per pianificare in modo più preciso e corretto il planning chirurgico.
Trattamento
Nel caso di una frattura scomposta, il trattamento chirurgico è generalmente preferito. Il primo passo della terapia consiste nella riduzione della frattura, mirata a ripristinare l’allineamento dei monconi ossei. Successivamente, sarà necessaria una sintesi mediante mezzi di sintesi dedicati.
In conclusione, riconoscere tempestivamente i sintomi di una frattura alla caviglia è fondamentale per garantire un corretto trattamento e prevenire eventuali complicanze.
La diagnosi accurata tramite radiografia è essenziale per determinare il tipo di frattura e pianificare il trattamento più appropriato, che può essere conservativo o chirurgico a seconda della gravità.
Se si sospetta di avere una frattura alla caviglia, bisogna ricordare che un trattamento tempestivo è fondamentale.
Torna in cimaFAQ – Domande frequenti sui sintomi della frattura alla caviglia
1. Come escludere una frattura della caviglia?
Benché i sintomi correlati a una frattura di caviglia, quali dolore gonfiore, deformità, zoppia e quindi difficoltà nel camminare, presenza di ematomi, ci possano aiutare in una iniziale diagnosi, l’esame di certezza è dato dalla radiografia eseguita rigorosamente in scarico prevedendo diverse proiezioni.
2. Come capire se la caviglia è rotta o slogata?
Indubbiamente l’evento che ha portato a un trauma della caviglia ci può in parte guidare attraverso una prima diagnosi differenziale tra distorsione o frattura. Tuttavia, spesso, una caviglia rotta e una caviglia slogata nelle prime fasi dell’evento traumatico si comportano in maniera simile. I comuni sintomi della distorsione alla caviglia e della frattura sono: dolore, tumefazione, ematoma, limitazione funzionale, zoppa. Si rende quindi necessario, anche in questi casi, un esame tanto importante quanto semplice come la radiografia. In caso di evento traumatico, la radiografia va sempre eseguita in scarico e devono essere eseguite varie proiezioni (frontale, sagittale, obliqua).
3.Come si riconosce una microfrattura alla caviglia?
Talvolta una microfrattura può passare inosservata. Una micro frattura della caviglia, infatti, può subentrare dopo un episodio distorsivo. Come ben sappiamo però, capita spesso che, dopo un trauma distorsivo, non si decida per nessuna opzione terapeutica particolare. Questo perché tantissimi traumi distorsivi passano appunto inosservati. Non è raro quindi che una microfrattura alla caviglia venga: scoperta casualmente tempo dopo l’evento traumatico, indagata solo successivamente, perché asintomatica fino a quel momento oppure si evolva portando ad una patologia “nuova” (pensiamo ad una microfrattura dell’astragalo che può nel tempo portare ad una lesione osteocondrale anche di grandi dimensioni).
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