Cosa fare prima per conservare il movimento
Ieri abbiamo tenuto al Galeazzi un corso/meeting sulle “lesioni osteocondrali dell’astragalo e la tecnica AT- AMIC“.
Ancora una volta abbiamo voluto sottolineare l’importanza della chirurgia conservativa e del preservare il movimento dell’articolazione tibio-tarsica.
Conservare il movimento, una sfida possibile
Preservare il movimento non è solo sinonimo di protesi di caviglia. Infatti nei casi in cui ci si trovi di fronte a malallineamenti o lesioni cartilaginee che colpiscono caviglie non artrosiche, diventa fondamentale la chirurgia ricostruttiva.
Ricostruzione per noi significa preservare la cartilagine articolare attraverso tecniche di ricostruzione biologica o di riallineamento articolare (osteotomie sopramalleolari).
La tecnica AT-AMIC
La ricostruzione biologica ci vede impegnati in prima linea. La tecnica AT-AMIC da noi ideata e pubblicata, mira alla ricostruzione delle lesioni della cartilagine articolare tramite artroscopia, utilizzando le membrane AMIC. I risultati ottenuti analizzando la nostra casistica sono incoraggianti e ci mostrano come la biologia sia una risorsa da utilizzare specialmente nei pazienti giovani con un potenziale rigenerativo ancora presente.
Nei casi in cui la ricostruzione biologica non sia sufficiente, perché il danno articolare è associato a un malallineamento, la chirurgia “open” è, però, d’obbligo. Osteotomie correttive di piede e caviglia sono il nostro good standard.
Per la prima volta abbiamo affrontato il tema nella sua globalità.
Il Prof. Peretti ha parlato della cartilagine dal punto di vista biologico: un presente importante, ma un futuro ancora più avvincente! Nuovi trattamenti arriveranno a prelevare ed utilizzare condrociti nasali per introdurli nelle articolazioni lesionate!
Il Dr. Ursino e il Dr. Valli hanno invece affrontato il tema delle deformità sovrasegmentarie: non esiste solo la caviglia o solo il ginocchio. È evidente che una deformità dell’anca abbia delle influenze sull’arto inferiore, ma ancora più direttamente il ginocchio sulla caviglia e viceversa.
Argomenti che si integrano alla perfezione con gli studi promossi e condotti dal mio gruppo.
Grazie a tutti e grazie al Prof. Banfi per lo spazio che ci ha regalato!