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piede piatto
Federico Usuelli19-ago-2019 6.00.002 min read

Piede pronato: Quando bisogna classificare il piede piatto come patologia?

Piede piatto pronato: caratteristica o patologia?
7:37

Il piede piatto o piede pronato è una condizione nella quale l’arco plantare, la struttura anatomica formata dalle ossa del piede, dai legamenti e dai tendini che la sostengono, tende a cedere verso l’interno, portando verso l’esterno, come per compenso il calcagno.

Si tratta di una condizione congenita, potenziale causa di sintomi dolorosi e di squilibri non solo a livello del piede, ma più in generale nella conformazione delle articolazioni dell’arto che ne è interessato.

Questa condizione si riconosce facilmente analizzando un’impronta lasciata dal piede stesso nel terreno ed è questo solitamente a preoccupare le mamme quando osservano queste caratteristiche nell’impronta del loro bimbo.

In realtà bisogna distinguere tra condizioni patologiche e quindi di anormalità e situazioni in cui, invece, avere il piade piatto è quasi una semplice caratteristica.

Piede piatto pronato: come si distingue fra normalità e patologia

Come accennato sopra, il piede piatto non è necessariamente una condizione patologica. Per esempio è una condizione normale nei bambini fino agli 8-10 anni e non sempre crea problemi, anche se lo sviluppo fisiologico del piede non lo porta a normalizzarsi. 

Nello stesso modo un piede pronato adulto non necessita per forza di un intervento chirurgico. In questo caso è fondamentale visitare con attenzione il paziente e fare le domande giuste: valutare la sintomatologia e programmare controlli negli anni può essere la strada giusta dopo una diagnosi di piede piatto pronato. Nel frattempo verrà messa in atto una terapia conservativa.

Per quanto riguarda i sintomi, il dolore è una importantissima discriminante. Può essere continuo o intermittente e si manifesta solitamente dopo uno sforzo continuato, spesso lungo il tendine tibiale posteriore. Talvolta anche a riposo il paziente non trova pace, tormentato dai crampi. 

Ma il dolore non è l’unico parametro da tenere in considerazione. Esistono casi in cui, pur non essendo la sintomatologia presente in modo continuo e invalidante, l’anatomia del piede evidenzia una condizione instabile e tendente al progressivo peggioramento. 

In questi casi è bene avvisare il paziente del possibile rapido progredire della deformità, che potrebbe esporlo ad una chirurgia molto più importante, se non effettuata nei tempi corretti. Un piede piatto flessibile, infatti, permette di intervenire chirurgicamente eseguendo interventi correttivi, ma conservativi. Specialmente nei bambini è possibile affidarsi a un intervento di grande semplicità.

Quando il piattismo del piede è arrivato ad uno stadio più avanzato, invece si parla di piede piatto rigido. In questi casi il piede appare deformato in modo più vistoso e decisamente molto più dolente. I dolori sono di carattere artrosico e legati sempre alla rigidità della deformità. Si rende allora necessario l’intervento di artrodesi, per permettere al paziente di ricominciare a camminare in autonomia e senza ausili, eliminando il dolore.

Per stabilire se un piede pronato sia patologico e se richieda un intervento, sarà necessaria una visita specialistica con un medico esperto, che tenga conto di tutti i fattori connessi e guidi il paziente lungo il percorso conservativo o chirurgico adatto alle sue esigenze.

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