Il piede piatto nel bambino
Sono la mamma di Giovanni, 7 anni e durante la visita medica annuale il pediatra ha riscontrato il piede piatto nel bambino, in particolare il sinistro. Mi ha allarmato molto per cui in un primo tempo ho cercato di informarmi chiedendo ad amici e parenti. Ora ho più confusione di prima e per questo ho deciso di rivolgermi a un ortopedico e da lui vorrei saperne di più. Ecco com’è andata:
Innanzitutto vorrei sapere se avrei potuto accorgermi prima del problema?
Il piede piatto nel bambino è asintomatico e spesso i bimbi arrivano dall’ortopedico per altre patologie che sono benigne e colpiscono i nuclei di accrescimento osseo e che spesso si risolvono da sole.
A volte si lamentava di crampi…
Si, i crampi, l’affaticamento e magari anche una andatura a periodi “zoppa” possono essere segnali deboli di piede piatto nel bambino.
Può lasciare conseguenze?
A volte il piede piatto può causare deformità in valgismo dell’alluce dando vita al così detto “alluce valgo giovanile”.
Me ne sarei dovuta accorgere dal modo di Giovanni di consumare le scarpe?
Sì l’usura delle sue scarpine e il modo di camminare può aiutare nella diagnosi.
Devo fare degli esami particolari?
Una volta visto il bambino potrebbe essere necessario fare una radiografia dei piedi in carico per capire l’evoluzione della deformità.
Cosa si fa per correggere questa malformazione? Ho sentito parlare di plantari od addirittura di scarpe ortopediche orrende.
La terapia più efficace è un’alimentazione corretta, una vita equilibrata.
Potrà praticare qualche sport e se si quale è più adatto?
Certo: quello che più gli piace ma che gli consenta uno sviluppo armonico nel corpo e nello spirito.
È vero che esistono degli interventi mini invasivi?
Sì, qualora diagnosticato si potrà, se il caso lo richiede intervenire su un piede patologico in un’età compresa fra i 9 ed i 13 anni.
Serve l’anestesia generale?
Si, io di solito consiglio l’intervento bilateralmente per sottoporre il bambino ad una sola anestesia e garantirgli subito un appoggio simmetrico.
Quanto dura l’intervento? Sono necessari punti?
Circa 10 minuti! I miei pazienti escono dalla sala operatoria con 2 punti riassorbibili e uno stivaletto in vetro resina.
Quanto dura la degenza?
Una sola notte ed il giorno dopo vengono dimessi.
Devono portare un gesso? Quanto va tenuto il gesso?
Io penso sia importante per permettere al bambino di rimettersi subito in piedi con più stabilità e senza dolore. Lo stivaletto è in vetroresina e va tenuto per 15 giorni.
Dopo quanto potrà camminare?
Dopo solo 3 giorni e va stimolato a camminare con i 2 gessi, senza però fare camminate o carichi eccessivi.
Dopo il gesso dovrà fare riabilitazione?
È utile praticare uno sport in acqua e dopo 45 giorni potrà anche correre.
Quando potrà riprendere le attività sportive?
Se si tratta di sport con rischio anche minimo di trauma è meglio attendere 4 o 6 mesi.
In cosa consiste l’intervento?
Il più utilizzato in Italia ed in Spagna è il ” calcaneo-stop“: si inserisce una vite nel calcagno attraverso una piccola incisione laterale. Quest’ultimo crea uno stimolo propriorecettivo correttivo nel piede del bambino.
La protesi di che materiale è?
In titanio, che è un materiale inerte, per cui non crea reazioni e nel 90 per cento dei casi non è neppure necessario rimuovere.
Entro che età al massimo va fatto questo intervento?
Entro i 15 anni circa, ovviamente basandosi sull’età scheletrica del paziente .
Grazie Dottore lei è stato molto chiaro e mi ha rassicurato.
Una mamma apprensiva