Mini Protesi su Misura: Cosa sono, Vantaggi e Come Sceglierle

rmn della mini-protesi su misura
Mini-protesi su misura vista da RMN

Le mini protesi su misura per la caviglia rappresentano l’ultima e più innovativa frontiera dei trattamenti biologici per i danni cartilaginei e osteocartilaginei della caviglia.

Sono, quindi, indicate per i danni cartilaginei dell’astragalo, laddove riparazione e rigenerazione non abbiano dato risultati o non siano indicati.

Si tratta di protesi personalizzate sulla caviglia del singolo paziente e sul suo specifico danno.

Da una semplice TAC della caviglia (meglio se TAC in Carico, per le ovvie correlazioni biomeccaniche) che evidenzi il danno cartilagineo, è possibile, attraverso software di segmentazione e stampanti 3D, ottenere protesi personalizzate su misura del danno cartilagineo.

L’obiettivo di queste protesi ortopediche su misura è proprio quello di coprire l’area danneggiata e favorire la chiusura del danno cartilagineo sopra la protesi personalizzata opportunamente posizionata.

Vantaggi delle mini-protesi

Le mini-protesi su misura hanno il vantaggio di non richiedere il sacrificio dell’intera articolazione, lasciando in sede ed integro ciò che è sano all’interno della caviglia.

Non sono quindi indicate nei casi di artrosi di caviglia avanzata, ma sono uno strumento di cura del danno cartilagineo astragalico isolato.

Le mini protesi sono nate anni fa senza la possibilità di essere stampate su misura per il danno cartilagineo del paziente. Questo ne ha limitato inizialmente risultati ed utilizzo.

La tecnologia moderna ha invece permesso di arrivare a stampare mini protesi su misura che riproducano esattamente il danno cartilagineo del paziente.

Questa evoluzione, grazie proprio alla personalizzazione, ha reso possibile il raggiungimento di obiettivi prima impensabili, risparmiando a pazienti interventi di artrodesi o protesi, soluzioni indubbiamente più invasive.

Un ulteriore vantaggio è proprio dato dal risparmio articolare e dalla invasività minima, che offre la possibilità di semplici revisioni con protesi resurfacing, in caso di consumo della mini protesi ortopedica, per altro poco probabile, date le caratteristiche biologiche del trattamento.

Infatti queste mini protesi ortopediche su misura hanno l’obiettivo di indurre una chiusura del piano cartilagineo, letteralmente “tappando il ‘buco’“ lasciato dal danno.

Sono, quindi, meno soggette al consumo rispetto a protesi di caviglia tradizionali, che si basino sull’interfaccia metallo-polietilene e quindi sulla sostituzione completa dell’articolazione.

Benefici delle Protesi su Misura

La cartilagine non è un tessuto innervato, pertanto, un danno cartilagineo non è il primo responsabile del dolore che il paziente avverte. In realtà, il liquido sinoviale, a causa della mancanza di cartilagine, penetra nell’osso sub-condrale (sotto la cartilagine) e determina un incremento di pressione tra le trabecole ossee. Questo viene avvertito dal paziente come dolore ed è riscontrabile alla risonanza come “edema della spongiosa”.

Queste mini-protesi su misura hanno l’obiettivo di coprire il danno cartilagineo con una superfice di metallo che ne ricrei esattamente le dimensioni. Tale mini-protesi viene alloggiata subito al di sotto del piano articolare e ha la funzione di indurre una protezione alla penetrazione di liquido sinoviale tra le trabecole ossee.

Non si tratta, quindi, di protesi ortopedica di rivestimento articolare, ma di un vero e proprio trattamento biologico, che viene rivestito dall’organismo di nuova cartilagine.

Il beneficio di questo trattamento è quindi nel controllo del dolore, ma anche nella funzione del piano cartilagineo, che, in caso di successo, viene reintegrato e rigenerato. E’ possibile ottenere simili risultati grazie al vantaggio che queste mini-protesi sono completamente eseguite su misura dello specifico danno del paziente.

In questo modo, il “fitting” della mini-protesi è ottimizzato.

Un ulteriore vantaggio di questi mini-impianti è il risparmio osteocartilagineo.

Pertanto, in caso di necessità, possono essere revisionati con protesi primo impianto invece di voluminosi impianti protesici da revisione.

E’ possibile, quindi, affermare che si metta in atto una prevenzione con mini-protesi dell’evoluzione del danno cartilagineo, del progresso del danno artrosico e della necessità di ricorrere a protesi totali di caviglia.

Tipologie di Mini-Protesi

segmentazione e planning da TAC per implementazione mini-protesi di caviglia
Mini-Protesi di Caviglia con Intersezione Episealer

Precedenti a questa mini-protesi, esiste una soluzione definita come Hemicap.

Quest’ultima si basa sullo stesso concetto di “coprire” il danno cartilagineo, arrestando l’azione del liquido sinoviale che penetra sotto il piano cartilagineo, nell’osso subcondrale.

Il limite di questa precedente soluzione era nella mancanza di un design su misura: si trattava infatti di protesi di dimensioni standard, per cui non era possibile ricostruire il danno con la medesima precisione di una mini-protesi su misura.

Il vantaggio di Episealer rispetto alle precedenti esperienze è proprio nell’essere disegnata su misura sia in termini di dimensioni del danno cartilagineo, che in termini di ricostruzione anatomica del piano e delle curvature articolari.

Questo è indubbiamente possibile grazie alle moderne tecnologie di segmentazione a partire da immagini TAC e RMN  (tecnologie che permettono di individuare in modo assolutamente preciso la geometria scheletrica da ricostruire) e a tecnologie di 3D-printing che permettono di ottenere protesi e strumentari su misura per la caviglia ed il danno cartilagineo specifico del paziente.

Mini-protesi e Riabilitazione

Questo intervento ha una durata media di circa 60 minuti.

Vien eseguito con una anestesia periferica combinata che può essere associata ad una sedazione in caso lo richieda il paziente.

Il paziente riceva un blocco post-operatorio per ottenere un buon controllo del dolore nelle prime 24 ore, le ore in cui questa attenzione è più importante.

Significa avere la gamba addormentata per tutta la prima notte, riducendo la farmaco-dipendenza.

Il paziente sarà immobilizzato con uno stivaletto leggero in vetroresina a 90° per 4 settimane. Per le prime 3 settimane gli verrà chiesto di non dare peso all’arto operato, ma verrà concesso un carico sfiorante: il piede può toccare terra da subito.

A 2-3 settimane viene programmata la de-sutura ed a 4 settimane la rimozione del gesso leggero in vetroresina.

A questo punto comincia la riabilitazione dedicata al recupero del carico e alla rieducazione al passo, associata a stretching e potenziamento del tricipite e della muscolatura posteriore della coscia.

Generalmente la guida viene concessa tra i 2 ed i 3 mesi.

A 3 mesi si introducono attività di coordinazione complessa.

Può essere utile durante il percorso, ricorrere a idrokinesiterapia (rieducazione in acqua) tra i 30 ed i 90 giorni.

I controlli ulteriori sono a 3 mesi, 6 mesi e 12 mesi.

A domanda, risposta

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Federico Usuelli